F.lli Esposito                     © 2001 - 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

 
 
Collegio Navale Morosini       immagini storiche

Compito fondamentale dell'Istituzione è certamente quello di dare ai giovani allievi una solida base culturale, una profonda educazione civica, un sano amor di Patria; in altre parole fare degli allievi dei buoni cittadini ed uomini retti nella vita di tutti i giorni ed in tutti gli ambiti lavorativi. A tal memento sull'edificio è stata apposta la scritta "Patria e Onore", scritta scolpita nella memoria di tutti gli "ex" che riaffiora anche quando non vogliono sentirla. Con questa sensibilità verso i problemi marinari, gli "ex" non terminano il servizio col finire degli studi nella laguna, ma bensì è quello il giorno che "entrano in servizio permanente effettivo", se ne vanno con quei valori che hanno dentro e che nessuno potrà più cancellare, qualunque sia la professione ed il posto che occuperanno, nel servizio della vita, del lavoro, di genitori, di educatori delle future generazioni.

 
Immagini del Morosini e dei Primi Allievi

 

PERCHÈ "MOROSINI",       IL DOGE FRANCESCO MOROSINI

Dopo la perdita di Cipro avvenuta nel 1573, la Repubblica di Venezia trascorse un periodo di circa settant'anni in pace quasi completa salvo qualche lotta contro i pirati e quelle contro le navi del Viceré di Spagna e di Napoli.  Nel 1645 però Venezia fu trascinata in una nuova guerra contro i Turchi, la «Guerra di Candia» durò circa 25 anni e costò a Venezia grandi sacrifici e la perdita dell'isola di Creta.  Durante questa guerra Venezia trovò un grande capo in "Francesco Morosini", uomo di grande energia ed eccezionale perizia, nato a Venezia nel 1616 entrò all'età di 20 anni nel Servizio Navale, dove rimase imbarcato ininterrottamente per ben 25 anni.  Fu per tre anni «Nobile di Galea» operando lungo le coste albanesi e, a soli 23 anni, venne promosso «Sopracomito» ovvero Comandante di Galea.  Nella guerra di Candia, divenne «Governatore» (Comandante) di una Galeazza, poi «Capitano del Golfo» e, nel 1651, «Capitano delle Galeazze», quindi nel 1632 fu nominato «Provveditore dell'Armata Veneto» e nel 1656, «Provveditore Generale di Candia».  Non appena quarantenne, nel 1657, in seguito all'immatura scomparsa di Lazzaro Mocenigo, il governo veneto gli affidò il Comando in Capo della Flotta nominandolo «Capitano Generale», proprio nel momento della guerra che era divenuta precaria, specie dopo che nel 1658 un uragano aveva distrutto quasi completamente la squadra navale di San Marco. Intanto nel 1661 Francesco Morosini aveva

Il Morosini diventa Collegio Militare Navale

terminato il triennio di normale comando e poté tornare a Venezia dopo molti anni di assenza. Nel 1666 la Repubblica di S. Marco affidò nuovamente il Comando in Capo dell'Armata Veneta a Francesco Morosini, mentre la situazione generale della guerra di Candia era divenuta molto grave per i Veneziani.   Turchi, comandati dal Gran Visir in persona, dopo un violentissimo attacco furono respinti dai Veneziani con determinazione: lo stesso Gran Visir, meravigliato da tale strenua ed eroica resistenza, dubitando di poter vincere la guerra, offrì quindi al Morosini il Principato di Valacchia e Moldavia in cambio della consegna di Candia, proposta respinta però dal Comandante Veneziano. La guerra riprese quindi più cruenta che mai e sulle mura diroccate gli equipaggi veneziani resistettero con valore leggendario. Dopo una parentesi in cui i Veneziani, abbandonati dai Francesi, furono costretti alla resa il 6 settembre 1669 e l'isola di Candia fu conquistata dai Turchi.  Nel 1678, ritornato in patria, Francesco Morosini fu eletto «Ispettore Generale» delle fortificazioni venete e, cinque anni dopo, «Provveditore Generale» nel Friuli. Intanto Venezia, non rassegnata alla perdita di Creta, 13 anni dopo, essendosi alleata con gli Austro-Polacchi, riprese la guerra contro i Turchi. Nel 1684 la nuova Armata Veneta si concentrò a Corfù, dove erano già riunite alcune galee della S. Sede, del Granducato di Toscana e dei Cavalieri di Malta. Il comando fu assunto ancora una volta da Francesco Morosini.

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