F.lli Esposito                     © 2001 - 2008  by Carlo Esposito ex allievo del 189' corso

 

L'età di ammissione andava dai 14 ai 17 anni; l'educazione che vi veniva impartita era basata su criteri definiti moderni ma molto severa. Su Esercito Italiano del 1 ° settembre 1894 si legge che il Ministro della Guerra concede solo pochi giorni di rinvio dell'apertura dell'anno scolastico, richiesta per una presunta epidemia di colera; non si potrà andare oltre il 1 ° ottobre perché «vi sarebbe pericolo di serie conseguenze per studi e carriera». La concessione di proroghe "non sarebbe in armonia con quei sentimenti che si devono ispirare nell'educare militarmente e moralmente i giovani che si dedicano alla carriera delle armi». Sempre da Esercito Italiano di qualche mese più tardi: «Abbiamo assistito domenica 21 all'uscita degli allievi dal nostro Collegio Militare e siamo rimasti veramente soddisfatti sia della bella tenuta che del modo marziale col quale quei giovinetti si mantengono nei ranghi. Sul portone del Collegio era un affollarsi per veder passare i loro cari e fra le molte persone abbiamo visto non poche notabilità della nostra aristocrazia». Era la vigilia di Natale, ma quell ' anno nelle scuole militari non fu concessa licenza «per non interrompere gli studi».   Il 1 ° gennaio 1898 fu assegnato

 
Palazzo Salviati - Il cortile interno   Palazzo Salviati - scala d'onore

al Collegio Militare di Roma il numero li, in seguito alla soppressione di quelli di Milano, Firenze e Messina; e tale restò sempre.  Il 29 maggio 1909 fu celebrato il XXV anniversario della. fondazione; il ritardo fu causato dal catastrofico terremoto di Messina, del dicembre precedente, nel quale avevano trovato la morte i tre allievi Arnaldo Bargoni, Gaetano Raimo, Vincenzo Olivieri scomparsi fra le macerie, come ricordò il Comandante del Collegio Col. Carpi nel discorso rivolto a Vittorio Emanuele III. La presenza del Sovrano solennizzò la cerimonia, durante la quale fu inaugurata nell'atrio d'ingresso la lapide di bronzo dedicata ai Caduti. Il 28 luglio 1918 si volle ancora una volta co R.D. n. 1106, completare l'istituto tecnico, istituendo il I corso, che però fu abolito tre anni dopo, alla fine del 1921 . Sicché sino all'anno 1923/24 il Collegio era provvisto di un liceo classico e dei tre ultimi corsi del tecnico. Nel 1924, in conformità alle prescrizioni ministeriali, era istituita la 1 ° classe del nuovo liceo scientifico in luogo del secondo corso dell'istituto tecnico; questo verrà poi definitivamente soppresso nel 1926. Dal 1918 al 1921 fu allievo del Collegio il Principe di Piemonte Umberto di Savoia iscritto ai corsi del liceo, seguì regolarmente le lezioni di fisica e di chimica e sostenne e superò gli esami di licenza liceale, secondo le norme prescritte dai regolamenti in vigore.

Successione di immagini del Cantiere di Palazzo Salviati durante i lavori di ampliamento (1933)

Nel 1921 fu inaugurato il monumento alla Vittoria nella Guerra '15-18, sistemato in piazza darmi sotto le pendici del Gianicolo. Il progetto era dell'architetto Claudio Monticelli, docente di storia dell'arte e disegno nel Collegio, che volle fosse realizzato con pietre fatte giungere dal Grappa e dal Montello. Il 5 giugno 1928 fu istituito presso il Collegio un corso speciale triennale per allievi albanesi, al termine dei quali gli allievi venivano ammessi alle accademie militari e successivamente tornavano in patria per la nomina a Sottotenente nelle forze armate d'Albania. Il 4 agosto 1933 fu concesso al Collegio Militare di Roma il diritto di far uso del motto "Romana Virtus Romae Discitur".Il 15 novembre 1933 alla presenza di Vittorio Emanuele III e del Principe di Piemonte, venne solennemente commemorato il cinquantenario del Collegio; nell'occasione fu coniata una medaglia commemorativa ed edito un volume di grande formato a cura del prof. U. Mancuso, stampato in mille esemplari numerati. I lavori di ampliamento e di sistemazione pro­gettati ed eseguiti dal Gen Div. Carlo Gini, ex allievo del corso 1886-1891 comandante del Genio del Corpo d'Armata di Roma, durarono dal 1 ° maggio al 14 novembre; la costruzione dell'intera quarta ala, che conservava le caratteristiche architettoniche dell'edificio cinquecentesco, fu eseguita per conto del Genio Militare ed in sei mesi furono consegnati tutti i locali compresa l'aula magna, le sale di lezione e quelle di studio, completate anche nell' arredamento.

        
Il cortile interno di Palazzo Salviati

Il 5 maggio 1934 venne restituita al Collegio Militare la peculiare funzione di fonte di reclutamento e preparazione per le Accademie Militari; venne stabilito che gli Allievi al 17' anno contraessero un arruolamento volontario di tre anni per completare gli studi nel Collegio e frequentare successivamente le Accademie. I corsi restarono ancora il liceo classico e scientifico; quest'ultimo sarà abolito definitivamente con l'anno scolastico 1938-39.  Nell'ottobre del 1935 venne adottata per gli allievi la nuova uniforme grigio-verde con il colletto aperto; unico elemento di continuità resto il chepì, di identica foggia ma anche esso di colore grigio-verde. Il 1 ° gennaio 1936 "in conseguenza delle nuove alte finalità dell'Istituto" si decise per il Collegio una nuova denominazione: "Scuola Militare di Roma".  Il l ° ottobre dello stesso anno, con Regio Decreto, fu concesso alla Scuola il Labaro. Sarà conservato in una teca nell'ufficio del Comandante, fino all'8 settembre 1943.  Il 21 aprile 1937 si svolse la cerimonia della consegna del Labaro alla Scuola, e, alcuni giorni dopo fu riconosciuto alla Scuola Militare di Roma il diritto di fare uso di uno stemma, dei quale sono fissate le precise caratteristiche; vi appare il gladio romano con il numero "II", una corona d'alloro ed il motto. Le Lettere Patenti firmate da Vittorio Emanuele e conservate presso il Comando della Scuola, così come quelle del 1937 relative al motto araldico, scomparvero tutte dopo l'8 settembre.

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